Circolo Velico Rovereto
1996-2016
CVR
Rovereto
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il saluto del
Presidente Onorario Amm.Ernesto Pellegrino
"Gentile Presidente,
il Ventennale del Circolo Nautico di Rovereto è motivo per rallegrarsi della Sua preziosa Guida in tutti questi anni. La prego di accettare le mie felicitazioni e di condividere con tutti i Soci i Voti per almeno altrettanti anni di brillante attività. Con i sensi della più alta considerazione, suo Amm.Ernesto Pellegrino."

Mi e el Circolo Velico
di Patrizia Ciaghi
CVR - ventesimo compleanno
di Bruna Travaglia
Meti che uno el te diga: "te piaseria iscriverte al circolo velico?" ti te te vardi ‘ntorno perché te abiti a roveredo, trentino altro adige, e te pensi che no te pareria propri el caso.
Te te ricordi el mare, perché te sei sempre nada anca ‘n colonia. Te te ricordi ancora i bagni, che i dureva dese minuti, che dopo i te feva vignir fora de corsa perché te gavevi i lavri viola. Te sei adirittura bona de noar, basta che se toca e no ghe sia l'onda. Te sei nada anca quando te eri pu' granda, ma no propri na roba da esagerar e comunque sempre stando coi pei en tera.
Mi me fago rento con tutti......o quasi, ma quando i è tanti e tutti ‘nsieme no som sempre sicura. Ghevo paura de trovar quei che parla co la evve moscia e co la spuza sotto el nas.
Envezi anca no!
A conoserli, i SOCI, gh’è dentro de de ogni: pensionati che ‘n la vita ha fat de de tut, magari sol per tre ani, infermieri e medizi, giovani imprenditori, geometri e architetti, maestri e commercialisti, parucchiere e paroni, badanti e impiegati, alpini col cor pù grant del capel.
Ma prima de tuti El Presidente! Che l'è la somma de tuti quei che fa el mucio. L'è n'imprenditore e l'è pensionato, se te voi el zuga con ti a medico e infermiera, l'è maestro de scola per le patenti, el tegn i conti del circolo e fissi anca i soldi, el fa da badante quando se va n’ volta e el gà el cor dei alpini e l'è ‘n zugatolom. Quando se va ‘n giro el gà le calze una per sort (rosse e verde), se te vai en volta co la barca l'è el prim che ‘l pensa ai gavettoni; per tignirlo for dai pei, tel mandi a far la spesa e l'è bom de comprar do ciope con 50,00 euro perchè per el formai bisogna farghe na zonta. E quando l'è sera el fa el sammit, che l'è na scusa per far ancor do ciacere, bever en goz e fumar la pipa.
E alora adess vago 'n barca. Se prima, a nar en machina rimandevo a ogni curva, adess rimando a ogni onda. Me fa paura tut. Anca l'aria, che quando la è tanta me scondo zo soto e vardo che i me lassa 'n paze. Me godo na mucia quando se se ferma. G'ho ‘n recupero veloce e dopo tre minuti de terra ferma te fago storno de ciacere (anca perché g’ho da recuperar).
Se me meto lì a pensarghe sora, l'è stade tante le volte che ho pensà: cossa bambim gesù sonti vignuda a far? Specialmente ‘ntant che se neva. Ricordi del tipo: mettete qua 'n banda che te ciapi 'n po' de aria e subit dopo t'è arrivà "na seciada de acqua; va zo e polsa, e ti'n del nar te slipzegi zo dala scaletta, te vai a sbater che te te fa propri mal, con quei su alto che i varda zo e i ride, che te vem da rider anca a ti, ma te scapa da rimandar e el bagno l’è okupà; rilassete che no te sucede gnente e ti che te g'hai paura! Ecco, l'ho sempre tratta ‘n rider, ma giuro che quando la me vem me se ‘ndurisse el stomec e qualche volta g'ho anca pianzù sora.
Ma se dopo penso a tuti quei che na volta fermi i m'ha domandà come la è nada, alor som contenta de esserghe stada.
E come quando te finissi el militare che te te ricordi sol dei gavettoni, anca mi adess me piass pensar ai bei posti, da la sardegna ai caraibi, dai musei a le baie, a la compagnia, ogni volta diversa, ma che la se somiglia, al magnar ensieme, zerte volte col pess, ma che boni anca i canederli, bagni e gavettoni, sol e acqua, e de tute le monade che gh’è sta drio.
E se quela volta che i m'ha domandà de farme socia g'avessa dit de no, saria stà propri na monada, perché a la fim ho trovà pù amizi che soci.
“Cosa ci fa un circolo velico in una città stretta fra lo Zugna e lo Stivo...?” Cominciava cosi, proprio vent’anni fa, il 16 aprile 1996, un breve resoconto dell’assemblea costituente del neonato Circolo Velico Rovereto che quest’anno appunto spegne le sue prime venti candeline.
In quell’occasione i 69 soci fondatori nominarono il primo direttivo (Amadori, Festini, Wolf, Tettamanti, Bertolissi, Zanoni, Mezzetti) e il collegio sindacale (Borghetti, Fiorini, Marega) che si misero subito all’opera: pensate che già in maggio si era deciso il logo, l’acquisto di magliette “logate”, aperto il c/c!! - In occasione della prima assemblea si provvide anche alla nomina di un presidente onorario: il contrammiraglio Ernesto Pellegrino che ancora ci onora della sua presenza e del suo sostegno.
Proprio Ernesto Pellegrino, in quell’occasione, sottolineò come la scelta del Circolo di non volersi porre obiettivi agonistici, ma di preferire un’attività di tipo amatoriale, dovesse essere quella da perseguire. L’avventura era cominciata e, negli anni, si è cercato proprio di diffondere, prima di tutto, la cultura marinara che si esprime apprendendo e facendo propri i principi della conoscenza, del rispetto e dell’umiltà necessari ad affrontare il contatto col mare. - Per essere conseguente ai fini che si è dato il Circolo ha offerto, annualmente, occasioni di approfondimento teorico e pratico a tutti i soci che hanno voluto approfittare: meteorologia, astronomia, studio dei venti, del mare, del cielo; corsi per neofiti e di specializzazione, “aggiornamento” skipper, sono solo alcune delle attività proposte. Senza dimenticare le rubriche “poggiorza” (Maurizio) e i “consigli tecnici”(Fabio) riportate su Velavolendo. Non solo teoria, dicevamo, ed ecco allora i tanti incontri sul Garda con le barche messe a disposizione da alcuni nostri generosi soci che hanno permesso di provare manovre, imparare terminologie e navigazione a chi si è avvicinato, nel tempo, a questo magnifico sport. Con le regatine di inizio e fine stagione (per soli duri) il Garda è stato anche occasione per fare “assaggi” della vena goliardica dei componenti la nostra associazione: ogni uscita vede i partecipanti alle prese con “specialità culinarie”, brindisi (ogni scusa è buona!!), gavettoni. Gli esiti della regatina danno spazio, sempre, alle immancabili discussioni che si risolvono in quattro risate (e qualche mugugno dell’ irriducibile di turno...). -
Dal lago al mare e...all’oceano: nel pensare i vent’anni passati non si possono trascurare le straordinarie esperienze fatte in Grecia (ionica ed Egeo), Turchia, Croazia (e qui si esprime tutta la peculiarità di Lorenzo: organizzatore preciso e oculato, capo manipolo inflessibile e incorruttibilequante volte si è cercato di “comprare”, con moine o altro, il suo permesso a salpare un po’ più tardi del previsto! Niente da fare...-) , Sardegna, Corsica, Elba, Pontine, Flegree; la Sicilia con le Egadi e le Eolie compresa salita a piedi al Vulcano di Stromboli (qualcuno ricorderà anche la risalita nelle barche in una notte buia e tempestosa...) con equipaggi di prim’ordine, dagli instancabili skipper e coskipper, agli addetti a cambusa e cucina fino alle...zavorre!! E’ proprio in occasione delle crociere estive che si sono rafforzate le amicizie, lo spirito di gruppo, la capacità di adattamento in poco spazio e situazioni non sempre facili...insomma nessuno è mai stato buttato in acqua in navigazione e quasi mai abbandonato in banchina...a parte un caso del tutto involontario, presto risolto da un equipaggio volonteroso che ha prontamente riportato a bordo la malcapitata (visto che in barca nessuno si era accorto della “dimenticanza”...). Le località, i porti, le rade, le baie sono davvero troppi per poterli nominare, ma restano nella memoria, di chi ha partecipato, colori, odori, musiche, sapori, volti assolutamente indelebili. Le partenze all’alba (soprattutto con Pierluigi calamità naturale...), spesso in ordine sparso, ma approdi comuni, magari con barche ben vicine per godere delle serate in porto o alla fonda (con tramonti mozzafiato) e la possibilità di condividere cibo, scherzi, musica, cori, biotango... Le nostre bandiere arancione ben visibili, fieri di essere in tanti!! E che dire delle regate di fine crociera? Entusiasmanti e combattute:
soprattutto a fine regata... “per forza, voi co le vele nove e noi con en par de mudande!” Anche in queste vacanze non sono mancate prestazioni culinarie (se parte col parol e la canarola, vero Enrico?) di alto livello in baie con acque cristalline con tutte le sfumature dell’azzurro e tuffi fino al tramonto e poi al mattino, nella quiete più assoluta. - - Non possiamo poi scordare un matrimonio turco, celebrato su un moletto, di notte, con sposa in bianco e sposo “stralunato”, celebrante e ceregoti.
Ma il circolo, anche in crociera, non è solo mare: non si è mai rinunciato alla possibilità di visitare luoghi archeologicamente e storicamente importanti, con il prezioso contributo di Barbara, o di interesse naturalistico. Le veleggiate, per alcuni fortunati, si sono riproposte anche nei mari tropicali: Baja California, Isole Tonga, Seychelles, Caraibi con le Grenadine, Vergini Britanniche, e, per “soli uomini”, i mari del Nord con crociere in Svezia, Norvegia e Scozia. Non sono mancate le collaborazioni con i Circoli di Riva, Malcesine, Arco con la recente uscita con derive (Alessandro) che hanno messo a dura prova alcuni di noi... E ancora...le attività “per tera”: gare di scii, tornei di tennis, beach volley (Ivonne), le castagnate (Irene e Otto ospiti impeccabili), i giri in moto (Mirko), visite a cantine e al Mart, qualche gita estiva sulle nostre montagne, il carnevale e l’appuntamento annuale al Salone di Genova. - La cena degli auguri di Natale è sempre un appuntamento speciale, da tutto esaurito: non è solo un momento per scambiarsi gli auguri, ma è la serata che ci permette di incontrare grandi velisti: Torboli, Penati, Liberati, Pestarini, Bonomi, Ridolfi, Daidola, Coppo e il nostro Tettamanti con filmati e pubblicazioni straordinari. -
Nei vent’anni trascorsi molti visi si sono un po’ persi, ne sono arrivati di nuovi, qualcuno, rimasto da allora, porta anche i segni del tempo trascorso, ma l’insieme rimane inossidabile. Quando il 16 aprile del ’96 i soci avevano pensato che il CVR poteva essere un buon mezzo per diffondere la cultura marinara e lo spirito che in essa è sotteso, forse non pensavano che vent’anni dopo si sarebbe potuto dire “obiettivo raggiunto”!! Dal Circolo sono passate circa seicento persone e centocinquanta ne fanno ancora parte: un bel risultato per una realtà marinara posta sotto i monti! - Allora...immagino che a questo punto molti staranno pensando: “e l’Ugo?” Come da prassi il vero primattore compare dopo i titoli di coda. “E con la partecipazione straordinaria di............... Ecco, la partecipazione al CVR di Ugo è stata davvero straordinaria: sempre al timone, senza tentennamenti né cadute, punto di assoluta coesione del Circolo. Generoso, vulcanico, instancabile. Sempre presente con discrezione rispetto ai ruoli che via via ciascuno ha occupato, capace di fare un passo indietro e non imporre, centrando perfettamente lo spirito della sua nomina a presidente: non un amministratore unico, ma il punto di coesione di tutta una compagine. Capacità rara di interpretare questa nomina. Anche lui, naturalmente, sa essere promotore di qualche “leggera” polemica peraltro prontamente “mitigata” da Carla che lo trattiene e lo sostiene in ogni occasione. Grazie e ancora “buon vento” Presidente e ...”per undas ad gaudium” a tutto il Circolo per i prossimi venti!!!